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Borsa di studio Fondazione Cecilia Gilardi: scopri il primo vincitore

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Francesco, un percussionista a Madrid.

Originario di Front, un piccolo centro del Canavese in Piemonte, Francesco Merlo fin da piccolo sognava di suonare le percussioni. Inizia a sei anni con la batteria e capisce che quella sarà la sua strada. Oggi, a 28, dopo il diploma al Conservatorio di Torino, un master in pedagogia musicale a Lugano e una specializzazione in percussioni etniche a Vicenza, vive a Madrid. Fra timpani, grancasse congas e timbales, la sua preferenza va agli strumenti brasiliani e alla musica latino-americana.

“Mi sono trasferito in Spagna per frequentare un master di ricerca musicale all’Universidad de la Rioja e sto facendo un tirocinio di otto mesi come professore al Conservatorio di Madrid. Al termine otterrò un attestato che mi permetterà di partecipare ai concorsi pubblici in Italia e all’estero come insegnante di musica. Sono attività che mi impegnano l’intera giornata e non mi permettono di lavorare per coprire le spese. Quindi sono davvero grato alla Fondazione Cecilia Gilardi e alla piattaforma Inclusion Job Day che mi hanno permesso di partecipare a questo bando e di vincerlo”.

Francesco non ha ancora deciso se tornerà a casa o resterà all’estero: “Il mio desiderio più grande è insegnare percussioni al Conservatorio, dalle classiche orchestrali a quelle etniche; ho già avuto esperienze come supplente in alcune scuole pubbliche e private in Italia e in Svizzera. Nel nostro Paese ci sono più possibilità di trovare lavoro in questo campo e potrei accedere più facilmente ai farmaci di cui ho bisogno, ma ho preferito venire in Spagna per arricchirmi sia dal punto di vista professionale che personale”.

Francesco ha scoperto nel 2012, giovanissimo, di essere affetto da sclerosi multipla, ma non si è mai abbattuto; anzi, la malattia non gli ha impedito di esprimere tutta la sua energia e creatività attraverso la musica e le varie forme di percussioni. “Vivo una vita normale, in piena autonomia; ho sempre viaggiato molto, cambiato residenza ogni due anni per inseguire a mia passione. E mi fa piacere ci siano realtà come Inclusion Job Day che offrono la chance a molte persone di realizzarsi professionalmente oltre ogni pregiudizio”.

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