Il 28 giugno entra in vigore lo European Accessibility Act e diventa obbligo per le aziende che operano online adeguarsi rendendo prodotti e servizi informatici più inclusivi
Quando parliamo di accessibilità non dobbiamo pensare soltanto alla possibilità di raggiungere luoghi fisici, ma anche una serie di strumenti, servizi e prodotti digitali. Proprio con l’obiettivo di garantire a tutte le persone – nessuna esclusa – di poter navigare, leggere e interagire, senza barriere, è nato lo European Accessibility Act (EAA). La direttiva europea entrerà in vigore il prossimo 28 giugno e obbliga le aziende che operano online ad adeguarsi alle nuove norme, che saranno le stesse per tutti gli Stati membri.
Accessibilità: i prodotti e i servizi coinvolti
La nuova direttiva riguarda una serie di prodotti e servizi identificati come i più importanti per le persone con disabilità. Una lista che comprende: computer e sistemi operativi; bancomat, biglietterie e macchine per il check-in; smartphone; apparecchiature televisive connesse ai servizi di tv digitale; servizi e apparecchiature di telefonia; accesso a servizi audiovisivi come la trasmissione televisiva e le apparecchiature di consumo; servizi connessi al trasporto di passeggeri tramite aereo, autobus, ferrovia e vie navigabili; servizi bancari; e-book; commercio elettronico.
Accesso garantito per ogni forma di disabilità
Entro il 28 giugno, quindi, prodotti e servizi devono garantire la fruizione a tutte le persone, tenendo conto dei diversi tipi di disabilità: fisica, motoria, sensoriale, cognitiva. Per esempio, si dovranno progettare forme di accesso adatte a chi è cieco o ipovedente adottando audiodescrizioni e comandi vocali, funzionalità tattili e l’impiego di screen reader per utilizzare i computer e navigare in rete.
Oppure, per chi ha disabilità uditive, prevedere l’utilizzo di sottotitoli e l’adozione della lingua dei segni. Così come si dovrà pensare ad abbattere vincoli e barriere per facilitare l’accesso a sportelli bancomat, biglietterie automatiche e così via.
Un passo importante per l’inclusione
L’Italia, fin dal 2004, ha potuto contare sulla “legge Stanca” da Lucio Stanca, l’allora ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, che decretava l’accessibilità dei siti internet della Pubblica Amministrazione. Nel 2018 la legge viene modificata e aggiornata ma oggi, con l’adozione dell’EAA, si compie un altro un passo importante verso una maggiore inclusione.
Una direttiva che pone al centro valori come equità e rispetto perché nessuno possa sentirsi escluso. Una legge che rappresenta anche un volano di crescita sociale per le persone che in questo modo conquistano sempre più autonomia, e di crescita economica per le imprese che possono così ampliare le loro offerte e i loro mercati.