IJD MAGAZINE

Marina Cuollo: sempre più spazio all’inclusione

Condividi su:

Napoletana, cinica, spietata, simpaticissima. Non necessariamente in quest’ordine e non per tutti. Si presenta così sul suo sito web. Scrittrice, speaker radiofonica, content creator. In una parola, attivista impegnata in prima linea per promuovere la cultura dell’inclusione. Marina si racconta a Inclusion Job Day.

«Se mi volto indietro ammetto che è stata compiuta molto strada in questi ultimi anni per quanto concerne la cultura dell’inclusione» esordisce così Marina Cuollo, chiacchierando con Inclusion Job Day. Laureata in Scienze biologiche e dottore di ricerca in processi biologici e biomolecole, ha fatto della comunicazione lo strumento privilegiato per parlare di disabilità e consapevolizzare un pubblico sempre più ampio.

«Essere un’attivista – spiega Marina – vuol dire per me dare voce a chi non ce l’ha e fare opera di divulgazione.» Un impegno, questo, che porta avanti scrivendo libri, collaborando sui giornali, partecipando a incontri e conferenze, attraverso il suo profilo Instagram.

Marina Cuollo: quell’eccessiva gentilezza verso la disabilità

Marina Cuollo invita a non abbassare la guardia: «C’è ancora molta da fare. – osserva – Un esempio per tutti il tasso delle persone con disabilità che possiedono un titolo universitario è ancora basso, così come il numero degli occupati. Nelle posizioni di rilievo le persone con disabilità sono ancora troppo poche.» Non abbassare la guardia anche sul piano di pregiudizi e stereotipi: Marina parla della cosiddetta “eccessiva gentilezza non richiesta”. Di che cosa si tratta? Risponde Marina Cuollo: «È quell’insieme di parole, atteggiamenti, cortesie che denotano un disagio di fronte alla disabilità.»

Aggiunge: «Quando mi capita di vivere un’esperienza del genere, chiedo alla mia interlocutrice o al mio interlocutore: ma se avessi davanti una persona senza disabilità ti comporteresti allo stesso modo? È un modo per prenderli in castagna.»
La comunicazione, quindi, è fondamentale. Per finire, Marina Cuollo affronta il rapporto social/disabilità (il suo profilo Instagram è seguito da oltre 43mila follower). «Il social è uno strumento straordinario per raggiunge il più alto numero di persone. Certo, bisogna saperlo utilizzare con buonsenso, in particolare parlando di disabilità. Si tratta di un argomento complesso e, come tale, non bisogna cedere al manicheismo e alle suddivisioni tra bianco e nero.»


Condividi su:
Articolo precedente
Disabilità e lavoro in Italia: a che punto siamo?
Articolo successivo
Storie di successo Inclusion Job Day: Fenia Altese