Dall’8 al 15 marzo, oltre 1.500 atleti provenienti da 103 paesi si sfideranno in 8 discipline all’insegna dello sport, dell’accoglienza e dell’inclusione.
Special Olympics è un movimento globale che mostra al mondo un futuro che appartiene a tutti. Un mondo più inclusivo inizia con lo sport e l’impatto si estende ben oltre il campo di gioco. Lo aveva capito molto bene Eunice Kennedy Shriver quando, negli anni Sessanta, crea il primo summer camp per bambini con difficoltà intellettive. Da lì nasce l’idea cresce e si sviluppa fino ad organizzare i primi Special Olympics Summer Games datati1968.
Giochi Mondiali Invernali Special Olympics: un movimento globale
I Giochi Mondiali coinvolgono più di 3,5 milioni di atleti con disabilità intellettive in 227 programmi statali e nazionali e oltre 50.000 sono le competizioni sportive ogni anno. A marzo sarà la volta della 35ma edizione invernale, la prima in Italia, ospitata a Torino e centri limitrofi – tra questi Sestriere, Bardonecchia, Pragelato – già sedi delle Olimpiadi Invernali 2006. Dall’8 al 15 marzo, oltre 1500 atleti provenienti da 103 Paesi si sfideranno in otto discipline, non soltanto su neve e ghiaccio: sci alpino e nordico, danza sportiva e pattinaggio artistico, floorball e snowboarding, corsa con le racchette e pattinaggio di velocità.
Il valore della partecipazione
La squadra italiana è formata da 88 azzurri tra atleti e tecnici, che proprio il 3 dicembre – Giornata internazionale delle persone con disabilità – è stata ricevuta dai rappresentanti del Governo a Roma. Alessandra Locatelli, Ministro per le Disabilità ha detto: “Siete un orgoglio del nostro Paese. Dovete essere protagonisti nello sport come nella vita; credo che il messaggio più forte sia quello della piena condivisione. Siamo tutte persone e tutti parti dello stesso mondo”. Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, ha aggiunto : “C’è la volontà comune di creare dei giochi memorabili e far sì che la partecipazione diventi essa stessa una medaglia. In una fase in cui il mondo si divide noi ci uniamo, per condividere la gioia delle differenze. E la gioia di rappresentare la maglia azzurra e il nostro tricolore. Il grazie va prima di tutto a voi Atleti e Atlete. Possiate godere di questa esperienza e della maglia azzurra”.
Il messaggio degli atleti
A rappresentare gli atleti di Special Olympics, Lorenzo Mancino, che ha condiviso una riflessione ispiratrice: “I Giochi Mondiali rappresentano un’opportunità straordinaria per celebrare la diversità e presentare una visione positiva della disabilità. Nella sua forma più pura, la disabilità è come il Jazz: solo con tanti strumenti diversi e in apparenza dissonanti si può ottenere una fantastica melodia.”
Presto quindi sentiremo anche in Italia il giuramento che ogni atleta pronuncia prima di ogni competizione:” Che io possa vincere ma, se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze!”. Un messaggio di speranza, di forza e di autodeterminazione applicabile allo sport come ad ogni ambito della propria vita, dove vincere significa impegnarsi sapendo di aver dato il meglio.