Firmato dai Ministeri per la Disabilità e dell’Università e della Ricerca il provvedimento che prevede percorsi formativi gestiti da enti qualificati
Una buona notizia per l’inclusione. Nei giorni scorsi, il Ministero per la Disabilità e il Ministero dell’Università e della Ricerca hanno firmato il decreto che riguarda la professione di interprete della lingua dei segni e della lingua tattile.
Una tappa importante nel percorso di qualificazione e regolamentazione di una professione fondamentale nel processo di inclusione delle persone con sordità. Il decreto, infatti, prevede l’attivazione di percorsi professionalizzanti gestiti da enti qualificati, con una particolare attenzione alla formazione gestita da docenti sordi ed esperti madrelingua LIS.
Un traguardo fondamentale per l’inclusione
Tra i primi a esprimere grande soddisfazione per il provvedimento, l’Ente Nazionale Sordi. Come si legge sul sito dell’ENS, Rosella Ottolini, Vicepresidente Nazionale dell’Ente, ha commentato: “Questo decreto rappresenta un traguardo fondamentale per la comunità sorda italiana, poiché risponde alle istanze avanzate dall’ENS per la qualificazione e la regolamentazione della professione di interprete LIS e LIST. E segna un importante passo avanti per il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana e per la garanzia di servizi di interpretariato di alta qualità”.
A questo va aggiunto che una formazione adeguata e strutturata è fondamentale per garantire l’accessibilità e l’inclusione delle persone sorde nella società. Inoltre, questi provvedimenti elevano gli standard professionali degli interpreti e favoriscono anche una maggiore valorizzazione delle competenze delle persone sorde nei contesti educativi e professionali.
Primo incontro con l’Osservatorio sulla Disabilità
Sempre nei giorni scorsi, Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli ha tenuto la prima riunione con l’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, presieduto da Maurizio Borgo.
Al centro dell’incontro, la sperimentazione della riforma prevista dal Decreto Legislativo 62/24 in nove province del territorio italiano: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Il decreto tende a semplificare e a rendere meno complessi gli iter burocratici. In particolare, le nuove disposizioni riguardano la definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato.
«Dobbiamo proseguire uniti e convinti in questa direzione – ha dichiarato per l’occasione la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli – il cambiamento è iniziato e indietro non si torna. Non ci saranno intoppi burocratici o rallentamenti che ci potranno fermare, ma solo un grande lavoro da parte di tutti per risolvere i problemi e superare le difficoltà. Il 2025 sarà un anno impegnativo, abbiamo tanto da fare al servizio delle persone e insieme alle persone. Stiamo cercando di cambiare rotta e sguardo perché tutte le persone con disabilità abbiano pari opportunità e a ciascuno sia garantito il diritto alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica delle nostre comunità”.
Il Ministro ha poi ricordato l’appuntamento degli Special Olympics Winter Games in programma a Torino dall’8 al 15 marzo.