L’intervento di Alessandra Locatelli ha aperto i lavori dell’evento a cui hanno partecipato quasi 700 persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette
E’ stato il ministro per le Disabilità ad aprire, con un video messaggio, l’edizione di Inclusion Job Day del 24 ottobre, a chiusura dell’attività 2025. Alessandra Locatelli si è soffermata sull’importanza dell’inclusione lavorativa e del fare rete tra i vari stakeholders per abbattere le barriere. Guarda il video messaggio del ministro Locatelli.
Valori alla base del progetto IJD, realizzato dalla digital agency Hidoly in collaborazione con Cesop HR Consulting Company, dedicato a promuovere l’incontro fra le aziende e le persone con disabilità e/o appartenenti alle categorie protette diplomate, laureande e laureate. Il 2025 archivia un anno con numeri in crescita: quasi 700 i candidati di ottobre per un totale di 1875 candidati nelle tre edizioni del 2025; 60 aziende partecipanti di diversi settori tra multinazionali e piccole e medie imprese a cui sono stati inviati complessivamente 13500 CV.
Media partner dell’edizione di ottobre il portale Superando.it, testata online edita da Fish Ets, Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie.
L’abilismo al centro di Inclusion Job Talk
Alla tavola rotonda che precede IJD, supportata dalle interpreti LIS, si è parlato di abilismo: cosa si intende con questo termine e come combatterlo. La ricercatrice universitaria Arianna Pellizzer ne ha spiegato l’origine che, a suo avviso, deriva da un modello e una percezione della disabilità più medica che sociale e questo porta a un uso di linguaggio, toni ed espressioni che spesso cadono nel pietismo o, al contrario, nell’esaltazione delle persone con disabilità definendole “speciali” o “eroi”. Situazioni in cui si ritrova Mattia Muratore ex atleta, ambasciatore dello sport paralimpico e autore del libro “Sono nato così ma non ditelo in giro”. Una raccolta di racconti dallo stile ironico che Muratore ha dato alle stampe “quando mi sono reso conto che molti libri sulla disabilità erano scritti da chi disabile non era. Così come nella quotidianità vedo e vivo talvolta situazioni in cui non ci si rivolge direttamente alla persona con disabilità, ma si parla di lui in terza persona. Chiedete a noi di cosa abbiamo bisogno, non ad altri!”.
Concorda Manuela Pioltelli, responsabile Collocamento Mirato di Umana. La vera sfida nelle aziende è iniziare a parlare di abilismo e disabilità, cambiare il linguaggio a favore di una maggiore inclusività, rivolgersi alle persone chiedendo loro direttamente quali sono i loro bisogni e le loro aspettative iniziando a stabilire una “vicinanza” con chi la disabilità la vive quotidianamente. Non sarà facile raggiungere questi obiettivi in breve tempo, ma è questa la via da intraprendere.
C’è chi invece è già sulla buona strada: è il caso di Primark Italia. Come racconta Katarina Milanovic, Commercial Manager, l’azienda di abbigliamento ha avviato una serie di progetti che coinvolgono l’intera impresa, non singole funzioni “perché l’inclusione è parte fondante dei nostri valori e della nostra cultura”. Ne sono un esempio le Adaptive Collection, serie di capi di abbigliamento caratterizzati da piccoli accorgimenti che rendono più facile indossarli, senza rinunciare a uno stile fashion. Oppure l’inserimento di manichini su sedia a rotelle negli store milanesi, per testimoniare un’attenzione concreta verso “tutte” le persone, nessuna esclusa.
Anche il mondo della stampa e della grafica si sta impegnando verso le tematiche DE&I. Lo racconta la giornalista Michela Pibiri, co-fondatrice di GWP Italia, Girls Who Print, community parte del network nato negli Stati Uniti. L’obiettivo è abbattere la discriminazione di genere e di abilità e, più in generale, ogni tipo di barriera che limiti l’accessibilità alla vita sociale e professionale. Come? Agendo sul cambiamento culturale attraverso attività di ricerca, formazione, organizzazione di eventi e partnership strategiche.
In sintesi, fare rete e lavorare insieme è per tutti la strada da percorrere verso una sempre più ampia accessibilità, in ogni ambito.
A questo link la registrazione della tavola rotonda.
Le date del 2026
Gli appuntamenti del 2026 sono già stati definiti, le tre edizioni si terranno il 27 marzo, il 12 giugno, il 23 ottobre e saranno pubblicate sul sito Inclusionjobday.com. Per rimanere aggiornati sui prossimi eventi di IJD e su novità e iniziative relative ai temi DE&I basta iscriversi alla IJD Newsletter a questo link