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Dal modello “DAMA” a linee guida nazionali

Roberta Barba
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Dal convegno di Catania sul tema “Disabled Advanced Medical Assistance” una spinta per garantire un modello organizzativo uniforme per facilitare l’accesso, l’accoglienza e la presa in carico di bambini e adulti con disabilità in tutte le strutture sanitarie.

Lo scorso 24 maggio la città di Catania ha ospitato il convegno dedicato al tema “Dal modello DAMA alle linee guida nazionali. Occasione di confronto per lo sviluppo di buone pratiche”.

A organizzare l’incontro il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. A conclusione dei lavori, si è insediato il Tavolo tecnico interministeriale per l’adozione di linee guida nazionali per il progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance). Obiettivo: garantire su tutto il territorio italiano un modello organizzativo uniforme per facilitare l’accesso, l’accoglienza e la presa in carico dei bambini e delle persone adulte con disabilità nelle strutture sanitarie. Coordinatore del Tavolo sarà il dottor Filippo Ghelma, direttore della Struttura Complessa DAMA all’ospedale San Paolo di Milano.

Il modello DAMA

Il DAMA è un modello di presa in carico intraospedaliera e di risposta ai bisogni di salute delle persone con disabilità, riconosciuto a livello internazionale. E’ stato infatti presentato a New York alla 16^ Conferenza Annuale dell’ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, il 14 giugno 2023. Il modello è basato su “accomodamenti ragionevoli” applicati alla clinica e all’organizzazione sanitaria, che garantiscono il diritto alla salute delle persone con disabilità.

Ideato circa 25 anni fa all’Ospedale San Paolo di Milano dal dottor Angelo Mantovani, il modello DAMA si è progressivamente diffuso in quasi tutte le regioni italiane grazie all’attività di Filippo Ghelma, responsabile DAMA dell’ospedale milanese, presidente di Asmed, l’associazione per lo Studio dell’assistenza medica alla persona con disabilità e membro del comitato scientifico della “Carta dei Diritti delle Persone con Disabilità in Ospedale”. Attualmente in Italia esistono più di 40 centri che si ispirano a questo modello, che riguarda tutte le condizioni patologiche e le necessità di prevenzione, diagnosi e cura per le persone con grave disabilità intellettiva e neuromotoria. Durante il convengo di Catania sono state numerose le testimonianze e le buone pratiche presentate, che hanno riguardato le varie discipline della medicina.

Un protocollo per tutti

“I protocolli DAMA sono un modello innovativo di presa in carico e cura avanzata che dobbiamo estendere e portare all’attenzione di tutti” ha sottolineato il Ministro Locatelli nel corso del convegno e ha aggiunto: “Vogliamo coinvolgere sempre più medici e direttori generali, sanitari e sociosanitari, di tutta Italia perché questi percorsi mirati di diagnosi e cura possono davvero fare la differenza. Dobbiamo lavorare insieme perché diventino realtà in tutti i presidi ospedalieri”.


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